venerdì 25 marzo 2011

Wendy - viaggiatrice australiana, sciatrice appassionata e tanto altro

Sono Wendy e vengo da Melbourne in Australia, ma non ci vivo da più di undici anni ormai. Amo gli sport invernali, le lingue, viaggiare, esplorare, scrivere, gli animali e il cioccolato, naturalmente. Mi sono trasferita a Londra nel febbraio 2000, per poi spostarmi nelle Alpi francesi, nel 2002, da lì su per Cambridge durante le estati e di ritorno nelle Alpi francesi per gli inverni fino a trasferirmi definitivamente in Francia nel 2005. Fino a quel momento ho cambiato casa dieci volte.

1) Di cosa ti occupavi prima?
Appena ventenne ero già impegnata con il mio lavoro e trascorrevo tantissimo del mio tempo col mio lavoro da pendolare senza potermi godere la vita. Avevo bisogno di un cambiamento così ho deciso di trasferirmi a Londra per un anno per vedere dove avrei voluto vivere la mia vita. Non avevo aspettative, ma un sacco di speranze per il viaggio, il lavoro ed una vita piena. Tutto ciò mi ha tenuto lontano da casa per molto più di un anno!


2) Come hai pianificato la tua nuova vita da nomade digitale?
Non ho fatto una particolari pianificazioni. Ho comprato un biglietto di sola andata ed ho cercato di mettere più roba possibile in valigia senza che la compagnia aerea mi multasse per il bagaglio in eccesso. I miei sci sono venuti con me. Un amico venne a prendermi all'aeroporto di Londra (molto utile con una sacca da sci ingombrante ed una valigia altrettanto pesante) ed ho dormito sul divano fino a quando non trovai un posto dove vivere e un lavoro. Il resto si è risolto.
Stessa cosa è successa per ogni altro successivo spostamento.


Le Grand Bornand e La Clusaz
3) Come finanzi i tuoi viaggi?
Sono stato una information designer negli anni in cui si veniva pagati bene, poi mi sono trasferita a Cambridge ed ho ottenuto un secondo lavoro in un bar in modo da potermi di essere un sciatrice a tempo pieno (vivendo in una stazione sciistica senza bisogno di alcun lavoro) ogni inverno in Francia. Alla fine, ho smesso di tornare a Cambridge e sono rimasta in Francia, dopo aver trovato lavoro come redattore di produzione per una rivista. Finanzio i miei viaggi con un budget più piccolo di prima, ma ho un sacco di tempo per viaggiare. Lavoro tantissimo anche come giornalista freelanceIl mio blog www.lefrancophoney.com rende abbastanza per sostenermi e per contribuire in piccola parte alle mie spese di viaggio.

4) Dove sei stata?
Australia, ovviamente, America, Canada, Inghilterra, Scozia, Irlanda, Galles, Francia, Italia, Spagna, Russia, Lichtenstein, Germania, Austria, Paesi Bassi, Belgio, Svizzera, Città del Vaticano (conta vero?), Monaco, Lussemburgo, e Danimarca. Non vedo l'ora di andare in Svezia tra pochi mesi e sto pianificando di andare in Africa entro l'anno.
Mer de Glace (Chamonix)

5) Quali sono i posti che hai amato di più?
Sono troppi da elencare. Credo che il mio posto preferito sia Roma con tutti i suoi monumenti. Quando a 15 anni studi storia vivendo dall'altra parte del mondo le rovine romane sono così lontane da te da sembrare un altro pianeta. Poter camminare lungo le stesse strade che Marco Antonio e Cesare secoli fa hanno attraversato è stato semplicemente fantastico.
Altri posti che amo sono le scogliere in Irlanda e le Alpi europee - entrambi per le loro enormi dimensioni, Londra, Inghilterra perché è una città gigantesca e la sento come la mia vecchia casa, Cambridge, in Inghilterra per il suo matrimonio bizzarro di hippies, studiosi, turisti , nerd e indossatori, con intrattenimento per tutti i gusti ed, ovviamente, la mia città natale, Melbourne perché troppi ricordi in quella città ed è sempre un posto molto accogliente tutte le volte che torno.

6) C'è qualche episodio curioso che vuoi raccontare?
Durante la mia prima settimana come studente ad Annecy un uomo con una bottiglia di vino ed un bicchiere sulla giacca mi fermò chiedendo se io e il mio amico volevamo bere. Rifiutai perché non ero sicura di ciò che stava dicendo (non conoscevo ancora abbastanza bene il francese, ma il mio amico mi confermò quello che avevo capito) - mi sembrava scortese prendere in mano il bicchiere senza la certezza di aver capito bene!

7) C'è stata qualche difficoltà che hai dovuto affrontare lungo il tuo cammino?
Mia nonna è morta quando stavo per tornare in Australia per starle vicino prima di lasciarci per sempre. Purtroppo, un aspetto negativo del vivere viaggiando sta nel fatto che il resto del mondo non si ferma. Ho dovuto accettare che non avrei mai più potuto parlarle quando sono scesa dall'aereo.
La lingua può essere un ostacolo enorme quando si viaggia, ma per fortuna di solito la "voglia" ha la meglio sui "bisogni": spesso per poter comunicare delle cose importanti è richiesto un pò più di sforzo del normale.

8) Come scegli le tue destinazioni? e cosa succede prima di una partenza?
Le mie destinazioni tendono a scegliere me - visite ad amici che ho incontrato durante il viaggio, che mi invitano al loro paese ed a restare con loro, o di qualche monumento che richiama la mia attenzione, o il sole caldo ed il freddo cane della neve. A volte, ho lasciato che altri scelgono il mio viaggio per me e ciò mi permette di sperimentare delle cose che altrimenti non avrei mai provato. È così che ho finito per visitare la Russia.
Emozionalmente, è sempre emozionante e mai triste (anche se a volte vado via in lacrime quando devo lasciare mia madre se me ne vado dall'Australia).
Prima di partire principalmente mi preoccupo di affidare a qualcuno il gatto che ho adottato.
Monte Bianco
9) Cosa ti ha insegnato il confronto con tutte queste culture?
Mi ha insegnato moltissimo in termini di tolleranza e pregiudizi. Ho provato sulla mia pelle il pregiudizio della gente (i francesi pensano che io sia inglese, gli inglesi pensano che io sia della Nuova Zelanda, gli americani pensano che io sia inglese, rasta=drogata, ragazza=debole/bisognosa d'aiuto, ecc) e cerco di mantenere una mente aperta agli altri.

10) Perché diventare nomade digitale?
Le ragioni di ognuno sono diverse. Ognuno dovrebbe basare la propria decisione su ciò che sente dentro di sé, piuttosto che star dietro a ciò che fanno gli altri o al fatto che gli altri si aspettano di vederli viaggiare soltanto prima di trovare il primo lavoro, per esempio.


11) pensi che chiunque possa diventare nomade digitale?
Non credo che sia per tutti. Chi non sente il bisogno di viaggiare avrà tutti i benefici di cui qualche volta sento io il bisogno (buoni amici, la famiglia sempre vicina, il tuo paese, nessuna barriera linguistica, comfort di una casa che non si deve vendere/cedere ogni volta che si cambia paese, ecc.)

12) Vuoi dire qualcos'altro ai lettori di questo blog?
So di essere la persona meno organizzata eppure sono riuscita a gestire i voli ed ha vedere moltissime grandi cose in giro per il mondo. Se volete farlo, troverete un sistema per fare in modo che accada, qualunque siano le vostre circostanze. Divertitevi.


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